trekking sul monte tremoggia con il cane

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Anello Zoldano: trekking con il cane al Monte Pelmo

Monte Pelmo

Questo trekking con il cane al Monte Pelmo probabilmente è stata un dei più entusiasmanti che abbiamo percorso, fino ad ora, insieme ad Astrid! L’Anello Zoldano è un’escursione molto suggestiva, che abbiamo fatto con Astrid nelle Dolomiti Bellunesi nel periodo autunnale. Si tratta di un trekking ad anello di circa 13km che parte da Malga Livan, nei pressi di Zoppè di Cadore, arriva al Rifugio Venezia, ai piedi del Monte Pelmo e ritorna al punto di partenza circumnavigando il Monte Penna.

Il percorso è di media difficoltà, con un dislivello di poco più di 500m, con alcuni saliscendi soprattutto nella seconda metà del percorso. Si svolge su sentiero sterrato, in parte in mezzo al bosco in parte in mezzo ai prati.

Gli scorci e i panorami che questo percorso regala, con viste mozzafiato del Monte Pelmo e del Monte Antelao, arricchiti dai colori dell’autunno, lo rendono davvero un trekking meraviglioso.

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Scorcio del Pelmo tra i larici
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La magnificenza del Pelmo

N.B. Purtroppo, quando lo abbiamo percorso noi (01/11/2024) un pezzo del sentiero CAI 493 era interessato da una frana. Noi lo abbiamo percorso lo stesso, ma bisogna prestare molta attenzione nell’attraversamento della frana.

Anello Zoldano: la partenza e il panorama sul Pelmo

Il trekking con il cane al Monte Pelmo inizia a Malga Livan (1550m), vicino alla quale trovate anche un piccolo parcheggio. Si imbocca il sentiero CAI 456, inizialmente asfaltato, proprio a sinistra della malga. Dopo circa 1km troverete un bivio, dove si prende la via a sinistra, il sentiero 493 con direzione Rifugio Venezia.

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Sentiero 456
Bivio per sentiero 493 verso Rifugio Venezia

Il sentiero sale in mezzo al bosco, dove compaiono i primi larici. Dopo un breve tratto, la visuale si apre a sinistra su una radura, mentre a destra troverete il Tabià Belvedere (1752m), con alle spalle il Monte Penna. Qui abbiamo fatto la nostra prima breve sosta per uno spuntino e per goderci un po’ la vista.

Proseguendo, ci si inoltra di nuovo nel bosco, ma davanti a voi, tra gli alberi, inizierà a comparire la visione del Monte Pelmo. Dopo circa 1,5km arriverete ad un punto panoramico da togliere il fiato, che si apre definitivamente sull’imponente Monte Pelmo.

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Punto panoramico all’incrocio con il sentiero 471

N.B. Circa a metà di questo tratto si trova la frana che ha colpito un buon segmento del sentiero 493. Circa 200m prima della frana vera e propria si trovano le transenne che chiudono il sentiero. La frana in realtà si attraversa abbastanza facilmente, prestando attenzione ovviamente. Ma dalla parte opposta, per scendere dalla frana e tornare sul sentiero, c’è una ripida discesa di circa 7m che può essere molto scivolosa. Noi l’abbiamo fatta utilizzando i rami degli alberi come sostegno, ma lasciando libera Astrid.

Anello Zoldano: Verso il Rifugio Venezia

Dal punto panoramico il sentiero 493 diventa 471 e prosegue per altri 2,5km circa, in costante salita, ma con pendenza leggera, su comoda sterrata, fino al Rifugio Venezia, a 1947m (il Rifugio è aperto solo da metà giugno a metà settembre circa). La vista è a dir poco sensazionale: da un lato incombe il Monte Pelmo e dall’altra il Monte Antelao.

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Monte Pelmo
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Monte Antelao e cime limitrofe

N.B. Per evitare la frana, si può prendere il sentiero 471 in località Sagui, per arrivare direttamente al punto panoramico e proseguire poi sullo stesso sentiero, fino al Rifugio Venezia.

Anello Zoldano: il ritorno aggirando il Penna

Dopo aver goduto dei panorami, ci sono 2 possibilità: o tornare indietro per la stessa via o fare un anello che, passando per i pascoli e di nuovo nel bosco, cirmunaviga il Monte Penna dal versante opposto rispetto all’andata, fino al bivio iniziale. Noi abbiamo scelto questo percorso, che è forse meno facile rispetto alla prima metà perché passa per tratti un po’ paludosi, con sentieri meno segnati (ma comunque facilmente intuibili) e con saliscendi che, effettivamente, dopo 6km già percorsi, si fanno sentire.

Se volete intraprendere l’anello, dal Rifugio Venezia dovete tornare al crocevia con la segnaletica CAI che indica il sentiero 475, verso i pascoli.

Sentiero 475 sui pascoli alti
Sentiero 475 con vista sull’Antelao

Il sentiero attraversa i pascoli verso il Monte Penna, passando alcuni tratti un po’ paludosi (in cui prestare un minimo di attenzione per non scivolare e non immergere completamente le scarpe nei ristagni di acqua) in mezzo ai pini mughi. Si inoltra poi di nuovo in un bosco, molto più aperto rispetto a quello attraversato all’andata, con il Monte Penna sempre sulla vostra destra. Il sentiero non è sempre perfettamente visibile sul terreno, ma troverete sempre i segnavia bianchi e rossi del CAI sugli alberi.

Dopo circa 2km dal Rifugio Venezia, si arriva ad un incrocio dove è importante tenere la destra, per imboccare il sentiero 493. Trovate l’indicazione su un albero.

Crocevia 475-493
Indicazione sentiero 493 a destra del crocevia

Da qui inizia forse la parte un po’ più faticosa del percorso, perché il sentiero prosegue nel bosco tagliando anche una radura piena di rigagnoli d’acqua, scendendo di diversi metri, ma risalendo poi di nuovo fino alla forcella Campestrin a 1856m. Di per sé non è nulla di complesso, ma arrivando dai km già percorsi, su di noi si è fatta sentire!

Forcella Campestrin

Dalla forcella si prosegue dritto lungo il sentiero 493 in direzione Le Fraine. Il percorso magari regala scorci meno spettacolari, ma il silenzio, la pace e i colori dell’autunno del bosco regalano comunque molta soddisfazione. Il sentiero 493 da qui in avanti rimane nel bosco e scende fino a ricongiungersi al 456, nello stesso crocevia incontrato sulla via di andata. Da notare che in questo tratto ci siamo imbattuti in diverse orme di ungulati nel fango, sul sentiero principale. Meglio non lasciare i cani liberi in questa parte del percorso. A questo punto, non resta che l’ultimo km per tornare a Malga Livan.

Per quanto sia bello e appagante vedere il proprio cane libero in natura, data la presenza di altre persone, altri cani e potenziale selvatico, per questo trekking abbiamo optato per tenerla con il guinzaglio di 3m tutto il tempo.

Noi abbiamo percorso l’anello in poco più di 5h, escludendo le soste. In generale, non presenta difficoltà eccessive né punti esposti. I sentieri sono tutti ben riconoscibili, nonostante i tratti della seconda parte si perdano talvolta nell’erba. I segnavia sugli alberi sono sempre presenti e visibili. Frana a parte (con la speranza che possano riuscire un giorno a rimettere il tratto in sicurezza), bisogna prestare un po’ di attenzione al ritorno nei tratti un po’ paludosi. Nessuna difficoltà evidente per i cani. Questo trekking con il cane al Monte Pelmo è consigliatissimo in autunno, quando il giallo e l’arancio del foliage danno un tocco di atmosfera in più alla già magnifica presenza del Pelmo.

Abbiamo scelto questa escursione con il cane al Monte Pelmo dopo aver letto i consigli di questo articolo, a cui vi rimandiamo se volete leggere di più su questo trekking: A spasso con Uma – da Zoppè di Cadore al Rifugio Venezia

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